Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge sul testamento biologico. Come per l’aborto, questa legge è stata ideata e studiata nei modi e nei tempi, con diabolica pazienza e tenacia. Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e per ultimo dj Fabo sono stati “semplicemente” la testa d’ariete usata per abbattere le ultime (e neanche tanto convinte) resistenze dei cittadini emotivamente più sensibili, ottenendo il loro facile silenzio-assenso, preludio di un consenso più indotto che ragionato. Come per l’aborto, questa legge non verrà rispettata nelle sue ipocrite intenzioni e disposizioni di facciata, utili solamente a tacitare gli ignavi, a tranquillizzare gli ingenui e ad addormentare le coscienze non ancora correttamente formate. Come per l’aborto, sarà una legge che inevitabilmente verrà usata e abusata, con la complicità di chi non vorrà vedere. È questione solo di tempo: una volta accettato e messo il paletto nessuno potrà impedire che successivamente qualcun altro sposti il limite più in là, un po’ per volta, quasi impercettibilmente. Una volta assuefatta la massa alla legge, la cultura di un popolo si evolve di conseguenza (o dovrei meglio dire involve?) e nulla vieterà un domani la piena legalizzazione dell’eutanasia senza più neanche tanti “giri di parole”, senza che più nessuno si abbia a scandalizzare. Tutto verrà presentato e servito come un diritto civile, come una conquista di civiltà e progresso, come l’apoteosi della libertà individuale all’autodeterminazione.
Ci convinceranno che ognuno sarà finalmente libero di decidere della propria vita e che nessuno sarà per questo obbligato a morire, ma neppure sarà obbligato a vivere una vita che non riterrà più tale. È proprio questo il nocciolo della questione, è esattamente questo che hanno chiesto Welby e dj Fabo. L’accanimento terapeutico di cui molti, troppi, si riempiono la bocca in malafede è semplicemente il cavallo di troia, un sottile filo d’erba che pretende di nascondere l’elefante. L’accanimento terapeutico è senz’altro da evitare e il suo rifiuto trova facili e giustificati consensi, ma l’alimentazione e l’idratazione artificiali non rientrano in questo ambito, come invece prevede la legge appena approvata. Se è vero che Welby e soprattutto dj Fabo hanno quindi deliberatamente deciso di porre fine alla loro esperienza terrena e quindi di fatto suicidarsi, non lo è affatto scontato per Eluana Englaro. Nessuno di loro poteva dirsi malato terminale, il dolore insopportabile non era quello fisico, bensì quello spirituale (il corpo avrebbe continuato a vivere). Nel caso di Eluana la sofferenza spirituale non era neppure attribuibile a lei, semmai a suo padre… Questa legge perciò è già una legalizzazione dell’eutanasia/omicidio, esattamente come l’aborto è già di fatto una legalizzazione dell’infanticidio. E tutto questo in nome di una libertà assoluta che dicono non avere alcuna controindicazione: non danneggia chi non è d’accordo e agevola chi lo è. Non c’è più spazio ad alcuna obiezione, seppur etica o morale, previo essere tacciato di bigotto oscurantismo, di malsano egoismo se non addirittura di sadismo. Chi ancora non lo capisce si affretti a farlo quanto prima per evitare che la sua coscienza e il suo intelletto si assopiscano per sempre omologandosi al pensiero unico e il suo cuore diventi duro come una pietra. Questa sì sarebbe la vera eutanasia dell’uomo, quella dell’anima, un processo lento e inesorabile che nessun medico potrà più arrestare, dalla quale solo l’intervento della Grazia salvifica di Dio potrà salvarci e senza la quale l’abisso della perdizione sarà a questo punto inevitabile. A pensarci bene non è affatto vero che questa legge non abbia alcuna controindicazione…