Apprezzo l’azione politica di Salvini su tanti fronti, ma non sono d’accordo con la sua proposta di legge di trasformare la prostituzione in un mestiere. La prostituzione lede gravemente la dignità di chi si prostituisce e di chi va con le prostitute e poi non bisogna trascurare il valore pedagogico della legge, tutto ciò che è legale, o che viene inappropriatamente definito tale, viene percepito come giusto.
Attualmente vediamo tante prostitute nelle nostre strade, non, come dicono alcuni, perché esiste da sempre e non si riesce a fermare il fenomeno, ma semplicemente perché in Italia la prostituzione è legale e liberalizzata lo è dal 20 settembre 1958, con l’introduzione della legge n. 75/1958 da parte della senatrice socialista Lina Merlin. L’unica cosa che è illegale è lo sfruttamento della prostituzione da parte di terzi, ma è difficile da provare, perché spesso chi è sfruttato è anche sotto ricatto, quindi negherà sempre lo sfruttamento.
Legalizzare un male, non migliora mai la situazione. Per migliorare l’attuale situazione, ridurre lo sfruttamento e non vedere più prostitute nelle strade, basterebbe rendere illegale la prostituzione. Il problema non si azzererebbe, ma si ridurrebbe drasticamente, riportando al centro la persona e la sua dignità.
Fabrizio Verduchi