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Il paese reale e le strategie delle lobbies contro la famiglia
Abbiamo visto tutti che, senza nemmeno doverli far viaggiare, gli lgbt in favore del ddl Cirinnà hanno portato nelle rispettive piazze di appartenenza in totale poco meno di cinquantamila persone. Quando sai che in piazza non riusciresti a portare due milioni di persone, ma nemmeno uno, ma nemmeno poche centinaia di migliaia, capisci che devi cambiare strategia per dare forza ad una proposta di legge che non ha consenso perché non ha buonsenso.
San Tommaso d’Aquino scrive: “La legge umana intanto è tale in quanto è conforme alla retta ragione e quindi deriva dalla legge eterna. Quando invece una legge è in contrasto con la ragione, la si chiama legge iniqua; in tale caso cessa di essere legge e diventa un atto di violenza”.
E allora si ricorre ai vip, che molto spesso ricoprono il loro ruolo di cantante, attore, scrittore, giornalista, presentatore, sportivo ecc, non per mera capacità, ma perché messi lì dalle lobbies che poi puntualmente li utilizzano per influenzare le masse sui diversi temi etici. Come vere è proprie banderuole, per mantenere il successo, sono pronti ad abbracciare qualsiasi causa, anche rinnegando e smentendo se stessi in precedenti dichiarazioni.
Possono poche centinaia di banderuole vincere sul Circo Massimo? Possono sconfiggere i milioni di cuori che battono per la famiglia? No, non possono perché l’Amore è più forte dell’egoismo.
NON PREVALEBUNT!
Fabrizio Verduchi: aprire una crisi di Governo
MONICA CIRINNÀ A CORRIERELIVE: “NESSUNA PIAZZA PUÒ OSTACOLARE IL PARLAMENTO”
A pochi giorni dalla grande iniziativa in difesa della famiglia naturale e del diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma, che avrà luogo al Circo Massimo, la senatrice Monica Cirinnà a Corrierelive garantisce che se la legge si farà sarà soltanto per il suo cattivo carattere e per la grande volontà del PD.
È presente in studio anche la giornalista Arachi la quale ha una grande responsabilità: vagliare e leggere, si potrebbe aggiungere in modo confuso e incerto, le opinioni dei lettori che scrivono sul sito del Corriere, e non su Twitter perché in blackout mondiale. È totalmente assente ogni possibilità di dialogo con il popolo italiano, un po’ come era accaduto il 13 Luglio dello scorso anno a Vicenza, nel convegno dedicato alla “teoria del gender” organizzato sempre da esponenti PD. L’intento è di mettere il bavaglio a pareri differenti su unioni civili e “stepchild adoption” .
Una conferma arriva a quattro minuti dalla fine del filmato quando il conduttore Labate rivolge alla Cirinnà questa domanda: “Un successo corposo di partecipazione al Family Day può ostacolare il corretto andamento della legge al Senato?”
La senatrice, con un fare assai poco democratico, afferma: “Nessuna piazza può ostacolare il Parlamento. La piazza fa la piazza; il Parlamento fa il Parlamento; la Chiesa fa la Chiesa; se già fosse chiaro questo, sarebbe un bene per il nostro paese! Ricordo che la settimana prima, ci sono le 50 piazze arcobaleno in tutta Italia, volute da tutte le associazioni che pur essendo per il matrimonio egualitario accettano questa legge come primo passo.”
È NECESSARIO RICORDARE UN PRINCIPIO FONDAMENTALE: LA BUONA POLITICA DIFENDE LA FAMIGLIA SEMPRE, SENZA COMPROMESSI.
30 Gennaio 2016: per la famiglia!
Noi cattolici siamo divisi, confusi e molto tiepidi, ma è doveroso per chiunque abbia una coscienza, ami la famiglia naturale e il Bene di ogni bambino di mettere da parte le divisioni, di svegliarsi dal torpore e dall’apatia e venire a Roma il 30 Gennaio per fermare il ddl Cirinnà. Possiamo fermarlo, dobbiamo fermarlo. Un sacrificio economico e fisico per un grande bene, ricchezza e tutela per ognuno di noi: LA FAMIGLIA!
IO CI SARÒ!
Fabrizio Verduchi
FERMIAMO IL DDL CIRINNÀ: Il 30 Gennaio tutti a Roma!
Italia Cristiana da sempre in campo in difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e del diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma, contro il riconoscimento giuridico di unioni/matrimoni/adozioni omosessuali e delle unioni di fatto parteciperà al corteo organizzato dal “Comitato Difendiamo i nostri figli” contro il ddl Cirinnà a Roma Sabato 30 Gennaio 2016 appuntamento ore 10,00 al Circo Massimo con arrivo a piazza San Giovanni.
NOI PARTECIPIAMO, PARTECIPA ANCHE TU!
Per info: info@italiacristiana.it – Tel. 06.69.30.65.43
https://www.facebook.com/events/896131383828081/
FERMIAMO IL DDL CIRINNÀ!
MIELI, LA FORNERO E IL DDL CIRINNÀ: UN’EVOLUZIONE PERVERSA.
Inizia con una esclamazione di meraviglia l’intervento della Dott.ssa Elisabetta Frezza alla conferenza organizzato a Trebaseleghe (PD). Guardando il pubblico dinnanzi a sé, afferma: «Ho organizzato varie conferenze su questo tema, anche con persone molto più brave di me e c’erano dieci persone! Adesso, all’improvviso tutti sono interessati al “gender”! ».
Dopo aver presentato, in modo esauriente, alcuni accenni storici sul Gender, la Dottoressa analizza la situazione attuale e l’aspetto giuridico della Teoria del Genere.
Nel maggio 2013 viene pubblicato dall’UNAR e dal Ministero delle pari Opportunità la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Il primo documento in Italia che ufficializza l’intento di diffondere, facciamo nostre le parole della Dott.ssa Frezza, «un’ideologia perversa che va contro la conservazione della società e il bene comune, che va contro la natura umana, e per chi crede contro il piano della creazione di Dio»: l’ideologia di genere. «Si teorizza questo: al di là dei propri dati sessuali, biologici e anatomici ciascuno deve essere libero di scegliere ed elaborare il proprio genere identitario secondo la percezione che ha di se stesso. Viene così superato il dualismo maschio femmina ritenuto un retaggio culturale opprimente e si spalanca un ventaglio liberatorio di possibilità di scelta».
Nel dicembre dello stesso anno la “Strategia” viene ulteriormente arricchita da un altro documento “Comunicare senza pregiudizi”, destinato ai giornalisti.
Sotto il coordinamento dell’UNAR opera una governance, con un gruppo nazionale di lavoro LGBT che viene definito nella governance: «il luogo centrale per l’elaborazione della strategia». Il gruppo è formato da 29 associazioni omosessuali.
Tra queste, la Dottoressa ci ricorda, il “Circolo culturale omosessuale Mario Mieli”. Mario Mieli era un omosessuale, pedofilo, morto suicida. Il presidente attuale di questa associazione è anche il presidente dei gay pride romani. In uno dei suoi libri, Mieli afferma: «Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica. La pederastia invece è una freccia di libidine scagliata verso il feto. […] La corporeità umana entra liberamente in relazione egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra inclusi i bambini, e i nuovi arrivati di ogni tipo; corpi defunti, animali, piante, cose annullando democraticamente ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie».
Questo è uno dei componenti della governance che ha prodotto la “Strategia Fornero”. In seguito c’è stata una interpellanza alla presidenza del consiglio da parte di alcuni parlamentari che hanno chiesto il motivo dell’accreditamento presso il Ministero della Pubblica Istruzione come enti di formazione, di associazioni come questi.
Ci si chiede come mai questo gruppo di lavoro LGBT, un’entità anche evanescente che è anche priva di soggettività giuridica e quindi priva di ogni responsabilità, possa essere stata addirittura eletta a consultore stabile dei ministeri e dei ministri; a promotore di progetti legislativi e programmi scolastici e venga investita di poteri il cui esercizio ricade su tutti noi.
Quindi la Ministra Fornero ha varato questo documento che di per sé, dato che non è una legge, non è un regolamento, non ha alcuna valenza giuridica e quindi non può nemmeno essere impugnato. Però da questo, si diramano una serie di provvedimenti che,questi si, hanno invece una forza vincolante.
La vicepresidente del Senato V. Fedeli ha presentato un disegno di legge “Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di formazione e nelle Università” con l’obiettivo di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio culturali fondate sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza.
Questo disegno è stato assorbito nella nota legge Renziana definita la “Buona scuola” il 15/07/2015 nel com. 16 del suo art. 1; questo com. 16 rimanda all’art. 5 com. 2 della legge del 2013, la legge sul femminicidio, la quale all’art. 5 incorpora in se stessa il piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere.
Ma come afferma Riccardo Cascioli, in un suo articolo apparso di recente sul “La Nuova Bussola quotidiana”: « C’è però un rischio legato alle polemiche sull’articolo 16, quello di distrarre l’attenzione da un pericolo molto più grave che si sta correndo: ovvero un diabolico compromesso sul Ddl Cirinnà per la legalizzazione delle unioni civili (omosessuali) ».
Come afferma la Dott.ssa Frezza si tratta di « una manovra planetaria di destrutturazione dell’identità dei singoli individui, di destrutturazione della famiglia e quindi della società».
Così scriveva Chesterton: “FUOCHI VERRANNO ATTIZZATI PER TESTIMONIARE CHE DUE PIÙ DUE FA QUATTRO. SPADE SARANNO SGUAINATE PER DIMOSTRARE CHE LE FOGLIE SONO VERDI IN ESTATE. NOI CI RITROVEREMO A DIFENDERE NON SOLO LE INCREDIBILI VIRTÙ E L’INCREDIBILE SENSATEZZA DELLA VITA UMANA, MA QUALCOSA DI ANCORA PIÙ INCREDIBILE, QUESTO IMMENSO, IMPOSSIBILE UNIVERSO CHE CI FISSA IN VOLTO. COMBATTEREMO PER I PRODIGI VISIBILI COME SE FOSSERO INVISIBILI”.
«Hanno dichiarato guerra alla realtà! Noi siamo in guerra e ci tocca di combattere, anche!»
ARTICOLO BASATO SULLA CONFERENZA TENUTA DALLA DOTT.SSA ELISABETTA FREZZA PRESSO TREBASELEGHE (PD) IL 26/08/2015.
https://www.youtube.com/watch?v=uvdDcrLc-H0