Oggi lo Stato lascia a casa migliaia di padri e madri di famiglia e giovani lavoratori, violando in questo modo la Costituzione (ormai da mesi considerata “carta straccia”) e i diritti, calpestando la dignità e libertà di ogni singolo individuo.
Un tempo l’Italia era fondata sul lavoro e così recita l’articolo 1 della Costituzione, oggi invece è fondata sul green pass e su un perpetuo e ingiustificato “stato di emergenza”.
Risuonano attuali i versi di Dante: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello”.
Preghiamo per il nostro Paese perché possa rigermogliare e portare nuovamente buoni frutti, senza dimenticarsi mai del valore e dell’inviolabilità dalla vita delle persone.
Dopo gli episodi di violenza da parte delle Forze dell’Ordine avvenute a Roma il 9 Ottobre u.s. con utilizzo di cannoni idranti, lancio di lacrimogeni e manganellate verso manifestanti inermi, composti da famiglie con bambini, anziani e giovani, mentre chi aveva annunciato violenza è stato lasciato libero di agire, assistiamo indignati al ripetersi di un attacco alla democrazia che non ha alcuna giustificazione. Oggi infatti si ripete la stessa drammatica situazione a Trieste, con cannoni idranti, lancio di lacrimogeni e manganellate verso manifestanti pacifici che stanno difendendo il diritto al lavoro, la Costituzione, la democrazia, il diritto alla manifestazione (art. 21 Costituzione) e la libertà contro il discriminatorio e incostituzionale green pass e i provvedimenti liberticidi dell’attuale compagine governativa.
Questa violenza da parte delle Forze dell’Ordine non è più tollerabile perché si sta schiacciando e reprimendo qualsiasi forma di protesta pacifica e democratica con una deriva violenta e totalitaria che reprime qualsiasi dissenso rispetto alla linea governativa.
Chiediamo le dimissioni immediate del ministro Luciana Lamorgese e del Presidente del Consiglio Mario Draghi e il ripristino della stato di diritto e della democrazia.
Anche Italia Cristiana, come la Lista di Emma Bonino, chiede l’intervento generoso di un parlamentare per la candidatura alle prossime elezioni politiche senza dover raccogliere le firme.
Emma Bonino pochi giorni fa riteneva ridicolo dover raccogliere le firme per candidarsi alle elezioni politiche. Firme che devono essere raccolte, secondo la legge, da tutti i cittadini italiani che intendano candidarsi democraticamente alle elezioni politiche. Il partito della Bonino alle ultime elezioni politiche del 2013, ha preso lo 0,19%. Continua la lettura di COMUNICATO-STAMPA 01/2018 Elezioni raccolta firme→
Fare politica per servire
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